Ex-Safond Martini riattivata: rischi per l'ambiente e la salute di tutti
A luglio, Silva, azienda del gruppo Ecoeridania, ha presentato un nuovo piano industriale per il recupero della ex-Safond Martini. Il progetto presenta varie criticità dal punto di vista logistico, ambientale e sanitario. Ma andiamo per gradi.
COSA PREVEDE IL PIANO INDUSTRIALE?
Il piano industriale prevede la riattivazione da parte di Silva dell'ex-Safond Martini. Il progetto prevede la riattivazione di linee di produzione precedentemente esistenti e l'aggiunta di altre produzioni.
Verranno riattivate lavorazioni già presenti con la ex-Safonda Martini:
- un impianto di recupero a caldo di sabbie di fonderia
- un impianto per la produzione di sabbie pre-rivestite e stoccaggio di sabbie vergini
Le novità introdotte da Silva rispetto a prima consistono nell'attivazione di:
- Impianto di trattamento di sabbie inorganiche
- Impianto per il trattamento di sabbie additivate con legami organici tramite trattamento termico
- Incremento da 15.000 a 70.000 tonnellate di sabbie all'anno trattate nell'impianto
- Impianto per il trattamento termico per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e non - 32.000 tonnellate annue
- Ciclo di produzione continuo 24h
QUALI RIPERCUSSIONI SUL NOSTRO TERRITORIO?
Il piano industriale di Silva sull'ex-Safond Martini avrà profonde ripercussioni sul nostro territorio, in particolare a livello sanitario e ambientale ma anche logistico e di tutela della risorsa idrica. Vediamo quali sono le principali conseguenze:
- Scarico direttamente in trincea senza trattamento preventivo per via dell'assenza di allaccio fognario
- Aumento emissioni in atmosfera (SO2, NH3 Nebbie acide HCl, Nebbie alcaline NaOH, CO, Hg, Ossidi di N, TOC, PM10, PM2,5)
- Aumento polveri sottili che potenzialmente cadono fino a 15 km di distanza
- Assenza di una infrastruttura stradale in grado di sopportare il traffico degli automezzi
- Gestione logistica dei rifiuti non ottimale e inquinante
- Potenziale richiesta nel 2025 di aumentare la quantità di acqua prelevata dalla falda a scopo industriale
- Svalutazione economica dei terreni e delle costruzioni limitrofe
- Lavorazioni in ciclo continuo h24
- Superamento della soglia dB notturna
- Emissione di odori
COSA SI POTEVA FARE E COSA ABBIAMO FATTO?
Per evitare problemi successivi alla riattivazione dell'impianto, Silva ha aperto la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) che permette a enti, gruppi, associazioni e singoli cittadini di trasmettere osservazioni e dubbi all’azienda, al comune di competenza – in questo caso, Montecchio Precalcino - e alla Provincia. Mandare osservazioni tramite la V.I.A. vuol dire porre l'attenzione dell'azienda e degli enti preposti su possibili ripercussioni pericolose del piano industriale sul territorio e sulla qualità di vita di tutti noi.
L’attuale amministrazione, che dovrebbe proteggere il cittadino, non ha mandato nulla.
Noi, invece, abbiamo chiesto:
1. Azioni concrete per la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini
2. Controlli ambientali fatti da un gruppo di tecnici indipendenti per valutare l'impatto del progetto
3. Controlli dell’acqua su pozzi spia e tutela del patrimonio idrico, necessario per la vita di tutti noi
4. Misure certe per prevenire l'inquinamento dal dilavamento di sabbie di fonderia dovuto alle piogge meteoriche
5. Soluzioni per mitigare gli effetti del traffico pesante, con particolare attenzione alla SP50
6. Azioni per la tutela della falda idrica
Non contenti, abbiamo portato al consiglio comunale del 27 febbraio un'interpellanza sul tema. Dopo una iniziale minaccia di denuncia da parte del sindaco, il primo cittadino ha deciso di seguire la nostra linea e abbiamo cominciato una collaborazione sulla questione.
COSA POSSIAMO ANCORA FARE?
Per adesso è necessario mantenere l'attenzione sul tema, evidenziando le ripercussioni che tutto ciò ha sulla salute di ognuno di noi e sul territorio in cui viviamo. La cosa più importante che tutti noi possiamo fare è informarsi e parlarne. Prima di fare qualsiasi altra cosa, è necessario che più persone possibili siano a conoscenza di quanto sta succedendo a pochi metri da noi. Condividi l'articolo con i tuoi amici, vicini e parenti.
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